Prendiamoci cura del nostro pianeta dallo Spazio
di Valentina Tamburello
– Astrofisica e Spazio

Crediti: ESA.
“Da quassù la Terra è bellissima, senza frontiere né confini”: fu quanto esclamò Yuri Gagarin quando il 12 aprile 1961 entrò a far parte della storia, compiendo il primo giro orbitale del nostro pianeta a bordo della Vostok 1, diventando così il primo uomo nello spazio.
Oggi non serve diventare astronauti per poter vedere la Terra nella sua interezza: innumerevoli immagini ci giungono dalla Stazione Spaziale Internazionale (ISS) e dai satelliti e, anche se non galleggiamo nello spazio, sono comunque immagini in grado di emozionare. Ma servono solo a farci vedere quant’è bella casa nostra? No, le immagini da satellite ci permettono anche di prenderci cura del nostro puntino blu, come Carl Sagan definì la Terra nel 1994. Come? Attraverso lo studio e l’analisi delle immagini da satellite.
Spesso chi pensa ai satelliti, pensa a sistemi di posizionamento, come al GPS americano o all’alternativa eureopea, Galileo. Tuttavia, esistono anche satelliti dotati di laser e dispositivi multispettrali con i quali fotografare il nostro pianeta. Attraverso tali immagini è possibile studiare l’atmosfera, gli oceani, i fiumi, la biodiversità, il clima, lo sviluppo urbano e molto altro.
Tra le applicazioni più interessanti, vi è la cosiddetta agricoltura di precisione, il cui scopo è gestire le aziende agricole con un alto grado di precisione. Da satellite, infatti, è possibile monitorare le caratteristiche biochimiche e fisiche del suolo, tracciare con precisione le variazioni nei campi e fornire statistiche per determinare quali strumenti, pratiche e tecniche utilizzare. Ciò consente di ridurre lo spreco d’acqua, l’uso di fertilizzanti chimici e pesticidi e un risparmio di energia, massimizzando la produzione.
Sempre attraverso le immagini satellitari è stato possibile anche studiare la biodiversità globale. Purtroppo il cambiamento climatico e l’azione dell’uomo stanno distruggendo tale biodiversità, fondamentale per la nostra vita. Se prima, tuttavia, era difficile ottenere dati precisi su larga scala, oggi possiamo contare su milioni di dati da satellite che ci permettono di valutare la distribuzione delle risorse naturali, integrando anche le informazioni sulle condizioni degli habitat. Così facendo, è possibile non solo monitorare la situazione attuale, ma anche capire le cause che stanno portando alla perdita di biodiversità e pianificare delle strategie per invertire tale andamento.
Infine, un’applicazione che merita di essere ancora citata, è l’utilizzo delle immagini satellitari per la gestione dei disastri naturali, come alluvioni, terremoti, incendi e tsunami. La maggiore risoluzione spaziale e il minore tempo di rivisitazione permettono, infatti, di agire su ogni fase della gestione dei disastri, a partire dalla prevenzione. Note le regioni a rischio, ad esempio, è possibile monitorarle regolarmente e avvisare le unità di risposta e la popolazione prima che sia troppo tardi. Nelle regioni che, invece, non sono a rischio, quando si verifica un evento eccezionale, è possibile osservare immediatamente tutta l’area colpita, stimando i danni e identificando le zone che richiedono immediata assistenza.
Le applicazioni delle immagini da satellite sono davvero innumerevoli, sta a noi scoprirli per preservare e proteggere al meglio il nostro pianeta.