Chiamami col tuo odore
di Maria Luisa Vitale
– Recensione
Quella dell’olfatto, il più antico dei nostri sensi, è una scienza recente perché a quello che succede nel nostro naso non si dà poi tutta l’importanza che si dà agli altri sensi. Almeno finché la Covid non ci ha fatto scoprire quanto è importante.

Crediti: Battlecreek Coffee Roasters/Unsplash
Titolo
Il senso perfetto
Autore
Anna D’Errico
Anno di pubblicazione
2019
Editore
Codice Edizioni

Il dolce aroma del caffè di una torrefazione, il fragrante profumo del pane fresco al mattino, l’odore pungente dell’erba appena tagliata. E se di colpo sparissero? È l’anosmia, l’incapacità di sentire gli odori, raramente congenita e più spesso causata da traumi, malattie o medicinali. Ma esistono anche l’iposmia e l’iperosmia (che fanno sentire in modo più o meno intenso un odore), la cacosmia (una particolare sensibilità alle puzze), la parosmia (la percezione olfattiva distorta) e anche la fantosmia (la percezione di odori fantasma) e ognuna di queste anomalie può influenzare notevolmente la vita di chi ne è affetto. Del mondo dell’olfatto, della sua scienza e delle curiosità a esso legate ci parla Anna D’Errico, neuroscienziata ricercatrice della Goethe Universität di Francoforte, nel suo libro Il senso perfetto nato dalla sua passione per i profumi e gli odori, dai suoi studi e dal blog che porta lo stesso nome.
Questione di semantica
Nella maggior parte delle culture, mancano le parole per identificare gli odori e per lo più facciamo riferimento gli oggetti che li emanano. Come descrivere il profumo della banana se non dicendo che sa di banana? Ed è pur vero che, mentre a ogni colore corrisponde una lunghezza d’onda della luce e a ogni suono una frequenza, per gli odori non esiste una grandezza fisica che possa descriverli e ancora non si è trovato un sistema condiviso per classificarli.
Le cose si fanno ancora più complicate quando l’odore si lega alle nostre sensazioni, ai ricordi, alle emozioni. Come D’Errico ci spiega, la sensazione olfattiva si genera dalla coordinazione di diverse aree cerebrali come l’ancestrale amigdala, coinvolta nelle emozioni e nelle risposte ai pericoli, le aree coinvolte nella memoria, fino alla corteccia orbitofrontale che permette di “catalogare” un odore. Perciò la prima risposta a uno stimolo olfattivo è di tipo emozionale e solo in un secondo momento diventa coscienza. Ecco allora che quello che per qualcuno è un piacevole profumo di lavanda, per un altro è il ricordo dei lividi e l’odore della pomata da metterci su, e addirittura il nauseabondo puzzo di vomito diventa per altri una piacevole essenza da indossare. Perché il modo in cui si percepisce un odore cambia da individuo a individuo, dipende da quanto è familiare, dal contesto nel quale è percepito e così anche il profumo di caramello può allarmare quando è sentito nel luogo e nel momento sbagliato.
E le nostre scelte potrebbero essere governate dalle molecole odorose più di quanto pensiamo: persino la selezione del partner potrebbe dipendere dalla chimica dei composti che emana, in modo da farci preferire chi è geneticamente distante da noi e permettere la variabilità genetica della prole.
L’importanza degli odori
Con Il senso perfetto le conoscenze sull’olfatto fornite dalla autrice abbracciano non solo l’anatomia e le neuroscienze, ma anche la sociologia, la psicologia e il marketing. Anche se l’olfatto è il senso del quale per primo faremmo a meno, agli odori nella nostra società diamo molta importanza. Ci preoccupiamo che il nostro profumo descriva la nostra personalità, che gli effluvi del nostro corpo siano coperti da deodoranti e lozioni, che le nostre case profumino di pulito e alimentiamo così un giro di affari miliardario. Per non parlare poi di quando l’odore degli altri viene recepito come molesto e fastidioso (come non ricordare il povero Filottete, l’eroe greco abbandonato su un’isola deserta da Ulisse e dai compagni che non sopportavano il puzzo che emanava la sua ferita?) e può causare veri atti di discriminazione e intolleranza, ad esempio le liti di condominio per i vapori odorosi di una cucina troppo speziata.
Storie di puzze
Il senso perfetto è anche un libro ricco di storie divertenti sul mondo degli odori come “la bomba puzzolente” che il Dipartimento della Difesa statunitense cercò di mettere a punto per disperdere le folle, o il “treno della cacca” e si può anche scoprire l’esistenza dell’Organizzazione Mondiale della Toilette. Il senso perfetto ci fa così immergere in un mondo dai meccanismi ancora poco chiari e ci lascia anche delle sfide, perché diventare dei buoni annusatori è possibile: l’olfatto è un senso che migliora con l’allenamento e affinare questa percezione può portarci a vedere il mondo con occhi nuovi, o meglio ad annusarlo con nuovi nasi!