Ehi Siri, ce la posso fare?
di Rebecca Sciapi
– Nuove Tecnologie

Credit: Pexel
Online e offline non sono più da tempo due concetti distinti, poiché la nostra vita è regolata, sotto molti aspetti, da sistemi tecnologici: lo smartphone è sempre a portata di mano, le auto hi-tech stanno aumentando e in casa tutto è cambiato, a partire dalle lavastoviglie che hanno nuove tecnologie a regolare il loro sistema.
La scalata dell’avanzamento tecnologico ha raggiunto uno ulteriore gradino con l’avvento dell’intelligenza artificiale.
Definita dal Politecnico di Milano come “il ramo della computer science che studia lo sviluppo di sistemi hardware e software dotati di capacità tipiche dell’essere umano”, l’intelligenza artificiale è entrata nelle nostre vite, cambiando equilibri e abitudini.
Denominata AI, l’Intelligenza Artificiale si presenta come una moneta con due facce in contrasto tra loro: una presenta l’opportunità di offrire autonomia all’uomo, sia per ridurre la sua fatica, sia per aiutarlo nell’autorealizzazione, l’altra invece la possibilità di metterlo in pericolo.
I Nobel del 2024 in ambito scientifico dimostrano come essere affiancati dall’AI possa portare a scoperte fondamentali per il nostro futuro.

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Il Nobel per la chimica è stato assegnato a David Baker per “progettazione proteica computazionale” e a Demis Hassabis e John M. Jumper per “previsione della struttura proteica”.
David Baker, Professore all’Università di Washington, Seattle, ha sviluppato metodi computerizzati per creare, nel 2003, una proteina che non esisteva, con funzioni e struttura nuove, la Top 7, proteina di maggiori dimensioni, con 93 aminoacidi.
Successivamente, Baker e il suo gruppo di ricerca hanno prodotto ulteriori proteine nuove, utili in molti campi, soprattutto nella farmacologia.
Demis Hassabis e John Jumper hanno realizzato un modello di intelligenza artificiale al fine di portare a termine, in modo rapido, una questione irrisolta da decenni, ossia la previsione delle strutture tridimensionali delle proteine, partendo da una specifica sequenza di aminoacidi, dando la possibilità di predire tutte le tipologie di proteine. Il loro modello di AI, “AlphaFold2”, è stato fondamentale a livello globale per la scienza.
Se Baker ha gettato le basi per realizzare modelli di AI, Jumper e Hassabis sono riusciti ad immaginare la struttura di oltre 200 milioni di proteine, dando vita ad una svolta fondamentale per la chimica.

Il premio per la fisica è stato assegnato a John J. Hopfield e Geoffrey E. Hinton per “scoperte e invenzioni fondamentali che consentono l’apprendimento automatico con reti neurali artificiali”.
Nonostante i computer non siano capaci di pensare, le reti neurali possono imitare alcune funzioni complesse del cervello umano, come la memoria e l’apprendimento.
Grazie alle ricerche condotte da Hopfield e Hinton si può parlare di apprendimento automatico, ovvero l’apprendimento proveniente da esempi, grazie ai quali può risolvere problemi.

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Diverse equipe scientifiche si sono chieste quali possano essere i possibili pericoli legati ai loro modelli e all’intelligenza artificiale, e quanto il suo effetto negativo sia presente in molti contesti; di fatti questa non viene utilizzata solo come strumento scientifico o di ricerca, ma anche come strumento di sorveglianza.
In Cina il governo sfrutta il sistema del Credito sociale per sorvegliare la popolazione, con un estremo controllo dei movimenti e una riduzione della libertà, limitando la circolazione di idee le navigazioni su Internet.
Il sistema di credito sociale cinese è un meccanismo di valutazione che assegna a ogni cittadino un punteggio basato su dati personali, comportamenti online e transazioni finanziarie, il quale influenza l’accesso a servizi essenziali come i prestiti, i viaggi e l’istruzione.
Il sistema è un esempio di come queste tecnologie possano essere utilizzate per esercitare un controllo ferreo, rivoluzionando il modo in cui siamo governati.
Un altro rischio dell’intelligenza artificiale riguarda i veicoli a guida autonoma: il pericolo è alto, si parla di 25 morti certe. I veicoli autonomi fanno meno incidenti rispetto a quelli a conducente umano, per quanto non siano causati dall’autista stesso, bensì dalle condizioni esterne ma, la mancata regolamentazione delle tecnologie dei sistemi delle auto ha portato a una cattiva gestione della situazione. L’accelerazione, il cambiamento di corsia e il dare la precedenza ormai non sarebbero più sotto il controllo di molti autisti, poiché le loro scelte sono regolate da ragionamenti statistici programmati.
Le istituzioni stanno comunque cominciando a intervenire per ridurre il tasso di rischio.
Tra queste, l’UE ha deciso di stilare l’AI Act, un regolamento approvato nel maggio del 2024 che prevede di raggiungere un quadro normativo sull’Intelligenza artificiale relativo a tutti gli ambiti eccetto quello militare. L’Unione Europea risulta così la prima istituzione al mondo a trattare la regolamentazione dello sviluppo dell’intelligenza artificiale.