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di Maria Luisa Vitale
– Recensione

Crediti: Pixabay
Titolo
La natura geniale. Come e perché le piante cambieranno (e salveranno) il pianeta
Autore
Barbara Mazzolai
Anno di pubblicazione
2019
Editore
Longanesi

Cosa accade quando lo studio della natura per imitarne le peculiarità finisce invece per farci scoprire meraviglie sconosciute del mondo animale e vegetale? È questa una delle domande a cui trovare risposta nel breve (troppo breve!) saggio di Barbara Mazzolai, direttrice del Centro di Micro-Biorobotica dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Pontedera. Una figura poliedrica quella di Mazzolai con un percorso del quale anche lei sta ancora cercando di unire tutti i puntini. Biologa, con un dottorato in Ingegneria dei microsistemi e un master in eco-management, che progetta e costruisce robot ispirati alle piante e alla loro complessa interazione con il mondo circostante.
Quello dell’intelligenza delle piante è un filone di conoscenza da qualche anno aperto e che vede, in Italia, fra i suoi divulgatori Stefano Mancuso che di Mazzolai è stato collega.
Cercare di capire di più sul mondo delle piante porta come ricaduta il cercare di capire meglio come far funzionare il nostro mondo di umani. Un legame che si fa sempre più stretto se si pensa alla possibilità di usare le piante, e lo stormire delle fronde al vento, per produrre energia elettrica o se le piante, ma anche gli animali, fanno da modello per la creazione di nuovi materiali dalle eccezionali prestazioni.
La natura geniale non è come altri saggi del genere un compendio sulle meraviglie nascoste nelle zampe del geco o nella pelle del polpo; qui c’è il passo successivo e cioè l’ideazione e la costruzione di sistemi robotici che non sono solo ispirati alla natura, ma che sono da essa guidati. E i sistemi robotici non sono solo utili all’uomo per sviluppare tecnologie ma anche per poter capire meglio proprio il mondo animale anche ormai estinto. Ne è un esempio la “tartaruga” robotica che consente di capire il sistema di locomozione, e poi di evoluzione, dei primi abitanti delle acque che, dall’uso delle quattro zampe come motrici, si sono differenziati per usare le zampe posteriori solo come timoni, perdendo però in velocità ma guadagnando in dispendio energetico.
Punto centrale è la possibilità offerta dalla tecnologia e le infinite possibilità che si apriranno con i sistemi di AI capaci di apprendere e adattarsi al cambiamento delle condizioni; la prospettiva di un affascinante futuro, che si sta già realizzando, in cui stampanti 3D miniaturizzate mimano la crescita di una ridice e viticci robotici si adattano ai supporti e agli ostacoli sulla loro strada per offrire impensabili, per ora, possibilità di esplorazione anche di mondi alieni.
Un punto di osservazione privilegiato è offerto proprio dai progetti in cui Mazzolai e il suo team sono coinvolti e dei quali è descritta la genesi e le prospettive d’impiego, come la possibilità di utilizzare, nelle rinomate vigne toscane, robot con sensori capaci di avvertire le esigenze nutritive delle coltivazioni, i cambi di umidità e temperatura per adattare i sistemi di irrigazione e concimazione (sistemi che sono già usati in alcune innovative coltivazioni idroponiche).
Ma le possibilità che sia prono sono molteplici, soprattutto perché sempre nuove scoperte vengono fatte proprio sul mondo vegetale che per molto tempo è sembrato meno arcano e che invece si scopre essere fatto anche di comunicazioni a distanza fra piante, di molecole volatili capaci di condizionare il comportamento delle specie vegetali circostanti e di un singolare www il Wood-wide web, un complesso sistema che il micelio fungino per scambiare prodotti metabolici attraverso il sottosuolo.
La natura geniale è un piccolo saggio così ricco di spunti che è una gioia trovarvi in fondo i tanti suggerimenti di lettura dell’autrice, per approfondire gli argomenti che, con uno stile semplice ed essenziale, permettono a tutti i lettori di approcciare un argomento di sicuro affascinate.