La Lampada delle Scienze porta i dinosauri nelle scuole

di Redazione
– News e attività dell’Associazione

Crediti: La Lampada delle Scienze

Partiamo da un presupposto fondamentale: i Dinosauri sono fighi. Potete provare a dirmi il contrario, ma non vi crederei, e voi sapreste di mentire.

La passione per i bestioni più grandi che abbiano mai calcato la terra ci unisce tutti, e nei bambini è più forte che nella maggior parte degli adulti. Potrei mettermi a fare discorsi filosofici sul fatto che hanno ancora quel senso di meraviglia per le cose che li porta ad emozionarsi per rettili giganti pieni di zanne e artigli. Resta il fatto che i più piccoli sono golosi di tutto quello che è dinosauro-centrico, è questo ha portato a un piccolo effetto domino.

La maestra Elisabetta, che insegna all’Istituto Comprensivo Vicenza 9 – Scuola primaria “Lino Zecchetto”  di Vicenza, è grande fan della Lampada delle Scienze (come dovrebbe essere tutto il mondo del resto), e ci ha contattato per andare a fare un po’ di divulgazione scientifica con le loro classi terze. “Magari qualcosa che ai bambini piace molto ma che nei libri di testo viene trattato poco. Un po’ come i Dinosauri e la Preistoria, magari”.  E si dà il caso che tra i membri della Lampada ci sia proprio un paleontologo che è rimasto bambino dentro (chi sarà mai? Bah, ho il nome sulla punta della lingua, potrebbe essere uno che scrive brevi storie della vita sulla terra sforando sempre le deadline, ma non sono sicuro). 

Cosa sarà mai successo a questo punto?

Beh, siete gente piuttosto sveglia, seguite La Lampada delle Scienze dopotutto, quindi avrete già immaginato il risultato. Proprio così: La Lampada delle Scienze ha realizzato un modulo di insegnamento su Dinosauri e Preistoria che poi ha portato di persona a scuola!

Ma come si realizza una lezione sulla Preistoria per bambini di 8 anni? Con tanto ragionamento e pianificazione, ecco come. Non è stato semplice, sono state messe sul tavolo idee a non finire, che poi hanno dovuto essere scremate fino a trovare l’equilibrio ideale tra informazioni accurate ma semplici e attività interattive. Perché, ovviamente, ai bambini mica gli si può andare a spiegare nello specifico tutte le particolarità anatomiche dei dinosauri fino alla forma delle loro articolazioni, che sarebbe noia mortale! Bisogna anche insegnargli più di quello che possono trovare sul libro di testo, e poi si deve anche farli giocare un po’.

E così, un’idea alla volta è venuto fuori il nostro programma.

Prima di tutto i bambini devono capire di quanto tempo stiamo parlando: milioni e milioni di anni sono facili da dire, ma non da comprendere, neppure per un adulto. E allora abbiamo prodotto una “corda del tempo”, 10 metri di fune a simbolizzare la storia della Terra, su cui posizionare delle mollette per segnare i traguardi più importanti e far capire quanto i dinosauri siano recenti rispetto al nostro pianeta ma vecchissimi rispetto a noi, che su 10 metri di corda occupiamo uno spazio pressoché invisibile.

E poi spiegazioni e quiz, perché i piccoli alunni potessero sempre far sentire la loro voce, per darci suggerimenti o farci domande, mentre partiva la spiegazione su cos’erano i Dinosauri, cosa mangiavano (apparentemente non la pizza, mannaggia), che aspetto aveva il mondo al loro tempo, e chiaramente la grande estinzione. Non solo Dinosauri però: anche l’uomo primitivo piace tanto, e così pure i nostri antenati si sono meritati un approfondimento sulla loro storia, più complicata di quanto i libri di scuola dicano di solito.

Tutto questo tripudio di informazioni è stato intervallato da attività e giochi come la “paleontologo experience”, nella quale gruppetti di bambini si sono destreggiati con i pennelli per scoprire dei piccoli “fossili” all’interno di vaschette piene di sabbia, e la possibilità di modellarsi una loro orma di Dinosauro personale.

Tutto bello tutto giusto, starete dicendo, ma ai bambini è piaciuto poi?

Più che nei nostri sogni più ottimisti. Non per tirar l’acqua al nostro mulino, ma è stato un trionfo. I bambini si sono divertiti tantissimo a tempestarci di domande, e sono stati a dir poco entusiasti dei giochi. Vuoi per la novità dell’esperienza, vuoi perché non c’erano compiti o esercizi coinvolti, o anche solo per la possibilità di parlare degli animali più fighi di sempre, i bambini non ne avevano mai abbastanza, e a fine giornata era quasi un dispiacere doverli salutare per andare a bere uno Spritz.

Ce ne siamo fatti una ragione, tranquilli.