Il ponte sullo Stretto: tra progetti e sogni. Parte 2

di

Gaia Caforio, Tommaso Pribaz, Gianluca Santini
– Attualità

Crediti: Unsplash

Problematiche economiche e politiche

Nella prima parte del nostro speciale abbiamo visto come il ponte sullo Stretto sia realizzabile sulla carta, ma quali sono, nel concreto, gli aspetti da considerare per capire se il ponte sullo Stretto di Messina sia un progetto degno di essere realizzato?

Questa domanda è forse quella che, quando si parla della costruzione del ponte, mettepiù in crisi le persone. Infatti, questo progetto ingegneristico, se iniziato, andrebbe a riguardare aspetti diversi, tra i quali troviamo l’aspetto logistico, l’aspetto ambientale e quello economico.

Andiamo ad esaminarli singolarmente.

1) Aspetto logistico

È indubbio che il progetto del ponte sullo Stretto avrebbe come punto a favore quello dell’aumento dell’efficienza dei trasporti e della viabilità.

Infatti, se il progetto venisse portato a termine, molte meno persone userebbero i traghetti per l’attraversamento del mare, senza dover quindi caricare automobili o vagoni di treni. Questo ridurrebbe i tempi di viaggio complessivi di oltre il 50% per gli spostamenti ferroviari e di circa il 70% per gli spostamenti stradali rispetto ad oggi, rendendo quindi più efficiente la viabilità nell’area dello Stretto di Messina.

2) Aspetto ambientale

Parlando da un punto di vista ambientale, la scelta di portare a compimento un’opera come quella del ponte sullo Stretto non sarebbe invece eco-sostenibile.

Non a caso, quando nel 2011 il consorzio Eurolink realizzò il progetto, esso vennebocciato dal Ministero dell’Ambiente, non senza valide motivazioni.

Infatti, il ponte avrebbe un pessimo impatto paesaggistico, poiché per quanto gliarchitetti possano impegnarsi, un’opera di tale grandezza inserita in un sito naturale come lo Stretto di Messina sicuramente apparirà come un “ecomostro”, soprattutto se non si contestualizza una costruzione moderna in un bellissimo paesaggio.

Inoltre, lo Stretto di Messina, insieme a quello del Bosforo e quello di Gibilterra, è una delle tre direttrici principali del flusso migratorio degli uccelli, che partendo dall’Africa si dirigono ogni anno verso Nord. Gru, falchi e cicogne sono solo tre specie dei 48 mila volatili che negli ultimi due mesi, come riportato dal WWF, hanno attraversato lo Stretto per raggiungere la Calabria. Inutile dire che costruire un ponte situato proprio dove questi animali sono soliti transitare per migrare probabilmente li costringerebbe a cambiare rotta.

In più, nei dintorni dello Stretto si trovano ben due Zone di Protezione Speciale e undici Zone Speciali di Conservazione, ossia aree caratterizzate da ecosistemi fragili, con un’elevata biodiversità. Questa biodiversità andrebbe sicuramente a risentire della costruzione di un’opera come un ponte di queste dimensioni.

3) Aspetto economico

Parlando infine da un punto di vista economico, sono forse qui che sorgono ancora più dubbi.

Il motivo di questa affermazione è semplice: a partire dal 2011, i costi indicati per lacostruzione del Ponte sullo Stretto sono drasticamente saliti da 5 miliardi di euro, stimati nel 2001 dal Cipe (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica), a 14,6 miliardi di euro, come scritto nell’ultimo Documento di Economia e finanza (Def) approvato dal governo Meloni.

Risulta quindi evidente come, per quanto riguarda l’aspetto economico del progetto del ponte, non ci siano certezze. Questo è sicuramente un punto di enorme svantaggio del progetto, poiché in uno Stato come l’Italia, in cui è tutt’altro che raro che vengano tagliati i fondi a settori importantissimi, come quello della sanità o quello dell’istruzione, non è accettabile iniziare un lavoro senza sapere con certezza quanto quest’ultimo sarà dispendioso.

Con la sua storia centenaria, è singolare che una struttura che neanche esiste abbia così tante cose da raccontare.

Ancora una volta non resta che aspettare sulle coste della Sicilia come si evolverà la storia di questo ponte, sempre appeso tra l’immaginazione e il reale, tra i mille progetti e i mille ostacoli che ne hanno sempre impedito la costruzione.